Il mio scopo

Lo scopo di questo blog, che è uno dei tanti che si prefiggono questo fine, è quello di diffondere ed informare i lettori di quello che avviene (e che è avvenuto) nel nostro amato paese, soprattutto nell'ambito politico, e di porre le basi per alcune riflessioni sulla vita dell'italiano medio. Questo blog trae molti spunti dal blog di Beppe Grillo, un uomo che merita molto di più di quello che gli viene dato (discorso che vale per molte altre persone), io cercherò di filtrare le cose più interessanti, anche se sarà veramente difficile, dato che queste sono molte.
Cercherò di pubblicare con regolarità notizie sul nostro bel paese, con la speranza che un giorno si possa essere trattati come cittadini e non come alberi dei soldi.
Vi auguro una buona lettura!

Le mie frasi importanti

"Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato."
"Non può piovere per sempre"
"El pueblo unido jamás será vencido"
"In tempi di menzogna universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario"

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In data 01/07/2010 è stato finalmente attivato il nuovo Forum di Libera Voce. Il Forum è uno strumento indispensabile per avere una più vasta e chiara comunicazione tra di noi, è un forum molto ampio e si può discorrere di una immensa vastità di argomenti a vostra scelta! Qui posso solo scrivere le notizie e voi potete solo scrivere commenti, senza però che sia possibile una effettiva e completa discussione. Quindi vi aspetto calorosamente sul nuovo forum, anche in attesa di preziosi suggerimenti per il suo miglioramento.

lunedì 31 maggio 2010

Tassiamo chi se lo può permettere, grazie.

Adesso che il peggio è finalmente arrivato tutto torna a essere una questione di soldi. Tanti soldi. Per arginare un po’ la crisi e mettere una pezza ai conti dello Stato servono almeno 24 miliardi di euro. Il governo, per bocca del sottosegretario Gianni Letta, promette tagli e sacrifici per tutti. Pagheranno gli insegnanti e i genitori. Pagheranno i dipendenti pubblici. Alcuni stipendi saranno persino ridotti del 5 o del 10 per cento, mentre molti tra quelli che contavano di andare in pensione nei prossimi mesi non lo potranno fare. E così, anche se il premier Silvio Berlusconi assicura che non ci sarà “macelleria sociale”, sul tavolo restano i dati che crudamente indicano l’esatto contrario. Il sogno è finito. Il futuro degli italiani d’ora in poi è fatto solo di lacrime e sangue. Anche perchè il buco da ripianare, secondo molti osservatori, potrebbe presto ingrossarsi per toccare la cifra record di 50 miliardi di euro. Esiste un'alternativa a questo massacro? Si può evitare di andare a colpire ancora una volta quelli che il loro dovere col fisco lo hanno sempre fatto? Sì, si può. L’alternativa esiste. Ed è il contributo di solidarietà. Un contributo da richiedere ai più ricchi (e spesso più furbi) che nel giro di poche settimane permetterebbe all'erario di raccogliere 15 miliardi, senza modificare significativamente il tenore di vita di chi si ritroverà a pagare.

I conti sono presto fatti. L'ultimo scudo fiscale ha permesso a migliaia di evasori di regolarizzare anonimamente le loro posizioni versando allo Stato il 5 per cento dei patrimoni nascosti all'estero (100 miliardi). Così nel 2009 in cassa sono entrati circa 5 miliardi di euro. Visto che le cose vanno male e che tutti, dice Gianni Letta, sono chiamati a fare sacrifici perché, dunque, non rivolgersi a chi ha scudato i propri capitali chiedendo loro di versare un altro cinque per cento? Conosciamo le obiezioni. Ma come? La legge lo impedisce: lo Stato si è impegnato in un condono tombale, come può dopo soli pochi mesi rimangiarsi la parola? Semplice, lo fa. Esattamente come lo farà con gli insegnanti, i dipendenti pubblici, gli enti locali e tutti coloro i quali fino a ieri pensavano di aver maturato dei diritti che invece oggi, per far fronte alla crisi, verranno loro negati. Benché segreti gli elenchi nominativi degli evasori infatti esistono. Per ricostruirli, spiega al Fatto Quotidiano una fonte qualificata di Banca d'Italia, basta rivolgersi agli istituti di credito utilizzati per scudare i patrimoni. In questo modo il contributo di solidarietà porterà a recuperare 5 miliardi.

E gli altri 10? Anche qui la soluzione (se solo la si volesse adottare) c'è. E si chiama contributo di solidarietà sui grandi patrimoni familiari. A lanciare l'idea (con nessuna fortuna) era stato più di un anno fa, Giulio Santagata, l'ex ministro per l'Attuazione del programma del governo Prodi. Adesso però quella proposta va riesaminata con attenzione, visto che questa sorta di tassa patrimoniale una tantum non vuol dire prelevare denaro dalle tasche di tutti i cittadini, o colpire i semplici proprietari di un appartamento o di un pezzo di terra. Ma solo chiedere, come già accade in altri Paesi, a chi è più ricco di dare una piccola mano a chi sta peggio.
Vediamo come: in Italia la ricchezza delle famiglie ammonta, secondo Banca d'Italia, a 8000 miliardi di euro. Il 10 per cento di esse ha però in mano il 50 per cento del tesoro (oltre 4000 miliardi). È lì che bisogna andare a trovare i soldi. Ovviamente non dovranno essere tassati i beni produttivi, non si pagheranno cioè imposte sulla proprietà delle imprese. A essere tassato sarà invece il resto. E, visto che solo l'8 per cento di quei 4000 miliardi è ricollegabile all'attività d'impresa, la base imponibile (cioè il pezzo di tesoro sul quale il fisco può intervenire) toccherebbe i 3500 miliardi. Non tutti i proprietari comunque dovrebbero mettere mano al portafogli. L'idea è che il prelievo scatti solo a carico di chi possiede immobili, terreni, liquidi e titoli per più di 5 milioni di euro.

Fatti due conti si scopre così che basterebbe un intervento del 3 per mille per far incamerare allo Stato 10 miliardi. Sarebbe impopolare un contributo di solidarietà del genere? No, perché riguarderebbe solo un parte minima della popolazione. Che, oltretutto, non verrebbe particolarmente vessata. Il 3 per mille di 5 milioni (pari a quattro grandi appartamenti nel centro di Milano o Roma) equivale infatti a 15 mila euro. Per questo alle opposizioni spetta ora il compito di spiegare che un’alternativa alla macelleria sociale esiste. Mentre il centro-destra dovrebbe cominciare a riflettere su un punto: la sua base elettorale è ormai vastissima. Non comprende solo i super-ricchi e gli evasori. La stragrande maggioranza dei supporter del Cavaliere (e della Lega) è formata da persone comuni, con redditi e stili di vita normali. Tutta gente che adesso si sta risvegliando dal sogno. Per ritrovarsi in un incubo in cui, prima o poi, finirà per trascinare anche il governo.

Tratto da qui

Ecco tutto. La soluzione dei nostri guai sta li ad un palmo dal nostro naso, ma forse è ancora troppo vicina per poter essere messa a fuoco dalla nostra elite politica.
I malumori aumentano sempre di più, la povertà e la disoccupazione iniziano a dilagare, e l'unica soluzione che si riesce a trovare è quella di penalizzare ancora di più chi non se lo può più permettere.
L'Italia è a pezzi e la situazione continuerà a peggiorare se non si prendono dei provvedimenti sensati entro breve. Io spero solo che non si arrivi al punto di rottura, oltre il quale probabilmente ci sarà una rivoluzione in piena regola. Guerriglia urbana, carceri colme fino all'esplosione, violenze, omicidi, barbarie. Tutte cose che penso siano assolutamente da evitare.

Coalizziamoci insieme per un'Italia migliore, ma non cadiamo nella violenza!

lunedì 24 maggio 2010

Notizie dal Movimento 5 Stelle, Emilia-Romagna

Oggi pubblico un fatto che a quanto pare sembra non essere molto seguito dai giornali, nemmeno quelli locali, riguardante Hera Spa, azienda pubblica/privata (non si capisce bene da che parte vogliono stare), che si occupa di importanti servizi (acqua, luce, gas e rifiuti) sul territorio emiliano.

Vi metto direttamente il collegamento attraverso il quale potrete leggere più o meno dettagliatamente la situazione in cui versano i "servizi pubblici" forniti da Hera.

Inoltre vi segnalo un altro post, scritto direttamente dal consigliere regionale Giovanni Favia, in cui si fa notare un'altra strana situazione emiliana, riguardante la decisione di Trenitalia di chiudere l'Officina Grandi Riparazioni.

domenica 23 maggio 2010

Lettera di dimissioni di Maria Luisa Busi al direttore Minzolini

Ecco la lettera integrale pubblicata dall'Ansa, indirizzata al direttore Augusto Minzolini e al Cdr, e per conoscenza al direttore generale della Rai Mauro Masi, al presidente dell'azienda Paolo Garimberti e al responsabile delle Risorse umane Luciano Flussi.





Una scelta dif
ficile ma obbligata

“Caro direttore - scrive la Busi - ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell'edizione delle 20 del TG1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali. Questa è per me - prosegue - una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il TG1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori.

Una volta era il giornale di tutti

Come ha detto - osserva la giornalista - il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli: 'la più grande testata italiana, rinunciando alla sua tradizionale struttura ha visto trasformare insieme con la sua identità, parte dell'ascolto tradizionale’.
Amo questo giornale, dove lavoro da 21 anni. Perchè è un grande giornale. È stato il giornale di Vespa, Frajese, Longhi, Morrione, Fava, Giuntella. Il giornale delle culture diverse, delle idee diverse. Le conteneva tutte, era questa la sua ricchezza. Era il loro giornale, il nostro giornale. Anche dei colleghi che hai rimosso dai loro incarichi e di molti altri qui dentro che sono stati emarginati. Questo è il giornale che ha sempre parlato a tutto il Paese. Il giornale degli italiani.

L'informazione del Tg1 parziale e di parte

Il giornale che ha dato voce a tutte le voci. Non è mai stato il giornale di una voce sola. Oggi l'informazione del TG1 è un'informazione parziale e di parte.
Dov'è il paese reale? Dove sono le donne della vita reale? Quelle che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla? Quelle coi salari peggiori d'Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti perchè negli asili nido non c'è posto per tutti i nostri figli? Devono farsi levare il sangue e morire per avere l'onore di un nostro titolo. E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie.

Dove sono i giovani, i precari, i cassintegrati?

Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell'Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perchè falliti? Dov'è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell'Italia esiste. Ma il tg1 l'ha eliminata.

Anche io compro la carta igienica per la scuola di mia figlia

Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel TG1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale.
L'Italia che vive una drammatica crisi sociale è finita nel binario morto della nostra indifferenza. Schiacciata tra un'informazione di parte - un editoriale sulla giustizia, uno contro i pentiti di mafia, un altro sull'inchiesta di Trani nel quale hai affermato di non essere indagato, smentito dai fatti il giorno dopo - e l'infotainment quotidiano: da quante volte occorre lavarsi le mani ogni giorno, alla caccia al coccodrillo nel lago, alle mutande antiscippo.

Arricchiamo le sceneggiature dei programmi di satira

Una scelta editoriale con la quale stiamo arricchendo le sceneggiature dei programmi di satira e impoverendo la nostra reputazione di primo giornale del servizio pubblico della più importante azienda culturale del Paese. Oltre che i cittadini, ne fanno le spese tanti bravi colleghi che potrebbero dedicarsi con maggiore soddisfazione a ben altre inchieste di più alto profilo e interesse generale.
Un giornalista ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma. Un conduttore, una conduttrice, può soltanto levare la propria faccia, a questo punto. Nell'affidamento dei telespettatori è infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. È lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori.

I fatti dell'Aquila quando mi gridavano "vergogna"

I fatti dell'Aquila ne sono stata la prova.
Quando centinaia di persone hanno inveito contro la troupe che guidavo al grido di vergogna e scodinzolini, ho capito che quel rapporto di fiducia che ci ha sempre legato al nostro pubblico era davvero compromesso. È quello che accade quando si privilegia la comunicazione all'informazione, la propaganda alla verifica.

Dissentire non è tradire: punto 1

Ho fatto dell'onestà e della lealtà lo stile della mia vita e della mia professione. Dissentire non è tradire. Non rammento chi lo ha detto recentemente.
Pertanto:
1) respingo l'accusa di avere avuto un comportamento scorretto. Le critiche che ho espresso pubblicamente - ricordo che si tratta di un mio diritto oltre che di un dovere essendo una consigliera della FNSI - le avevo già mosse anche nelle riunioni di sommario e a te, personalmente. Con spirito di leale collaborazione, pensando che in un lavoro come il nostro la circolazione delle idee e la pluralità delle opinioni costituisca un arricchimento.

Non sputo nel piatto in cui mangio: punto 2

Per questo ho continuato a condurre in questi mesi. Ma è palese che non c'è più alcuno spazio per la dialettica democratica al TG1. Sono i tempi del pensiero unico. Chi non ci sta è fuori, prima o dopo.
2) Respingo l'accusa che mi è stata mossa di sputare nel piatto in cui mangio. Ricordo che la pietanza è quella di un semplice inviato, che chiede semplicemente che quel piatto contenga gli ingredienti giusti. Tutti e onesti.
E tengo a precisare di avere sempre rifiutato compensi fuori dalla Rai, lautamente offerti dalle grandi aziende per i volti chiamati a presentare le loro conventions, ritenendo che un giornalista del servizio pubblico non debba trarre profitto dal proprio ruolo.

L'intervista a Repubblica: punto 3

3) Respingo come offensive le affermazioni contenute nella tua lettera dopo l'intervista rilasciata a Repubblica, lettera nella quale hai sollecitato all'azienda un provvedimento disciplinare nei miei confronti: mi hai accusato di ‘danneggiare il giornale per cui lavoro’, con le mie dichiarazioni sui dati d'ascolto.
I dati resi pubblici hanno confermato quelle dichiarazioni.
Trovo inoltre paradossale la tua considerazione seguente: 'il tg1 darà conto delle posizioni delle minoranze ma non stravolgerà i fatti in ossequio a campagne ideologiche’. Posso dirti che l'unica campagna a cui mi dedico è quella dove trascorro i week end con la famiglia. Spero tu possa dire altrettanto.

Gli attacchi de Il Giornale, Libero e Panorama

Viceversa ho notato come non si sia levata una tua parola contro la violenta campagna diffamatoria che i quotidiani Il Giornale, Libero e il settimanale Panorama - anche utilizzando impropriamente corrispondenza aziendale a me diretta - hanno scatenato nei miei confronti in seguito alle mie critiche alla tua linea editoriale. Un attacco a orologeria: screditare subito chi dissente per indebolire la valenza delle sue affermazioni.
Sono stata definita 'tosa ciacolante - ragazza chiacchierona - cronista senza cronaca, editorialista senza editoriali' e via di questo passo.
Non è ciò che mi disse il Presidente Ciampi consegnandomi il Premio Saint Vincent di giornalismo, al Quirinale. A queste vigliaccate risponderà il mio legale. Ma sappi che non è certo per questo che lascio la conduzione delle 20.

Serve più rispetto per le notizie, il pubblico e la verità

Thomas Bernhard in Antichi Maestri scrive decine di volte una parola che amo molto: rispetto. Non di ammirazione viviamo, dice, ma è di rispetto che abbiamo bisogno.
Caro direttore, credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per il pubblico, per la verità. Quello che nutro per la storia del TG1, per la mia azienda, mi porta a questa decisione. Il rispetto per i telespettatori, nostri unici referenti. Dovremmo ricordarlo sempre. Anche tu ne avresti il dovere.

Questo è quanto.
La stessa Busi dice: "Oggi l'informazione del TG1 è un'informazione parziale e di parte"
E dopo questa lettera sfido chiunque a sostenere che sia il contrario.

La maggior parte della popolzione italiana riuscirà ad aprire gli occhi in tempo? Io spero di sì!

PDL: La politica del fare...quello che gli pare!

Vi rimando direttamente al post nel blog di David Borrelli (rappresentante del MoVimento 5 Stelle del comune di Treviso) senza spiegarvi nulla...penso che il titolo parli da sè.

Un solo commento. SCANDALOSO!!!

Il MoVimento 5 Stelle presenta il ricorso contro Formigoni

Finalmente apprendo dal blog di Beppe Grillo che il MoVimento 5 Stelle ha presentato un ricorso al Tribunale di Milano contro l'ineleggibile Roberto Formigoni, attuale Presidente della regione Lombardia.
A breve, comunica il blog di Beppe Grillo, sarà presentato anche il ricorso contro l'altro ineleggibile Vasco Errani, attuale presidente della regione Emilia Romagna.

Speriamo che venga fatta giustizia almeno questa volta!

venerdì 21 maggio 2010

Libertà di stampa e di espressione. Sempre più un'utopia!!!

Questa è una sconvolgente notizia che ho trovato girovagando per vari gruppi interessanti di facebook. Beh, vi basterà leggere sotto per capire in che mani siamo.
Dopo il bavaglio che si sta mettendo ai giornalisti, ci sarà pure il bavaglio ad Internet, l'unica fonte di informazione libera rimasta in Italia. Siamo sempre più sotto ad un regime, inizio a pensare che Orwell non sia andato poi così distante dalla realtà quando ha scritto il celebre romanzo "1984".


Il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733)
tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC)
identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o
istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet;

la prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo
nr. 60.

Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo
e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida
della"Casta".

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse
invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che
ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog.

Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se
all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione
dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto
l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di
connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di
filtraggio necessari a tal fine.

L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24
ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a
delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a
5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o
all'odio fra le classi sociali.

Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da
tutti i link scomodi per la Casta!

In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in
Italia Facebook, Youtube e *tutti i blog* che al momento rappresentano in
Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.

Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una /media company/
ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Il nome di questa /media company/, guarda caso, è Mediaset.

Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del
tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del
Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi.

Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione
contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni
dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo
emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto
del Governo di /normalizzare/ con leggi di repressione internet e tutto il
istema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a
dominare.

Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni
spesa!

Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet in> Italia il
governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla
Birmania.

Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il
blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico.

Fate girare questa notizia il più possibile per cercare di svegliare le
coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera
informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un
problema dialettico.

documentazione diffusa dal
Coordinamento Provinciale Veronese degli Enti Locali per la Pace e i Diritti
Umani
c/o Provincia di Verona - Gruppi Consiliari via S.Maria Antica 1 37121
Verona
Consigliere/i: Allegri, Caldana, Campagnari, Rizzi.....Coord. tecnico:
Andreoli,Ferrari,Velardita
www.perlapace.it-www.scuoledipace.it - mail:entilocalipaceverona@alice.it-
335 8373877 335 8373877

Io faccio parte del 7%

Salve a tutti, quella che segue probabilmente è una delle tante catene di Sant'Antonio...ma a me sembra di grande effetto il messaggio che porta con se, quindi ve la propongo.

Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:- Signore, mi
piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno. Dio condusse il
sant'uomo verso due porte. Aprì una delle due e gli permise di
guardare all'interno. Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola
rotonda. Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente
contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant'uomo sentì; l'acquolina
in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto
livido e malato. Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai
manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere
il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poichè il manico del
cucchiaio era più lungo del loro braccio, non potevano accostare il
cibo alla bocca;Il sant'uomo tremo'; alla vista della loro
miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: - Hai appena visto l'Inferno.
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La
scena che l'uomo vide era identica alla precedente. C'era la grande tavola
rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli fece ancora venire
l'acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai
lunghi manici.
Questa volta, pero';, le persone erano ben nutrite e felici e
conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio: - Non capisco! - E' semplice, rispose Dio, dipende
solo da un'abilità. Essi hanno appreso a nutrirsi gli uni agli altri
mentre gli altri non pensano che a loro stessi...
Si stima che il 93% delle persone non inoltreranno questo messaggio. Se fate
parte del 7% che lo faranno, inviatelo con il titolo: 7%.Io
faccio parte del 7% e ricordati che dividero'; sempre il mio cucchiaio
con te

giovedì 20 maggio 2010

Il motore di ricerca più potente del mondo, GOGOL!

Ieri, in una conferenza stampa assieme al presidente egiziano Mubarak a Villa Madama, il nostro amatissimo premier ne combina un'altra delle sue.
Parlando di tecnologia il nostro premier cade sempre di faccia.
Oggi è toccato a Google. Infatti il nostro premier, probabilmente non sapendo nemmeno di cosa parlava, l'ha rinominato Gogol.
Ebbene sì, secondo il nostro premier Gogol aiuterà a risollevare l'export italiano. Ma cosa centra Gogol con internet? Mah, pure Mubarak sembra quasi disorientato a questa citazione colta del nostro premier!

Mah, questo è l'interesse del premier verso le nuove tecnologie. Ma come si fa a governare uno stato con una tale ignoranza? E' impensabile che una persona così distaccata dal mondo attuale possa capire quali siano le vere necessità di un paese come il nostro, ed è impensabile che ci possa essere un pensiero corretto, rivolto al futuro quando già del presente non si conoscono alcuni dei tasselli fondamentali!

Io penso che sia l'ora di dare una svolta decisa alla politica, non è pensabile di poter continuare ad essere governati (non soffermandoci sul cavaliere) da una classe politica che ormai sta andando letteralmente in putrefazione. Come possiamo minimamente pensare di poter guardare al futuro quando non si sa nemmeno se i nostri politici sopravviveranno alla nottata?

Non resta che gettarsi nello sconforto per 5 minuti. Poi però bisogna tirarsi su le maniche e darsi da fare per impedire che l'Italia (quindi pure l'Europa e forse il mondo intero) faccia una brutta fine.

Ah, giusto per informazione, mentre il nostro premier continua a scagliarsi contro i programmi "comunisti" della RAI, che secondo lui lo attaccano ingiustamente; dall'altra parte dell'oceano un abbronzato e giovane presidente si dava da fare parlando a degli studenti universitari di iPhone, iPod, XBox e Playstation (seppure in un discorso che li vedeva come delle insidie per l'informazione).

Ecco la figuraccia del Cavaliere

Ci dirigiamo verso l'estinzione?

Oggi volevo proporre un interessantissimo video, tratto da Youtube e proposto dal blog di Beppe Grillo. Chi ci parla è il signor Lester Brown, fondatore del Worldwatch Institute e del Earth Policy Institute, è uno dei più importanti ambientalisti del mondo.
In questo video ci parlerà del picco del petrolio e del picco dell'acqua e delle loro conseguenze sulla stabilità mondiale.
Siamo in pericolo? Da quanto ci viene detto, certamente si!
Possiamo fare qualcosa per evitare morti, guerre, devastazione? Si, ma putroppo il tempo a nostra disposizione è pochissimo e venirne fuori sarà molto difficile.

lunedì 17 maggio 2010

La "manovrina" di Tremonti

Questo post nasce da un taglia e cuci che proviene da minipost e commenti del Blog di Beppe Grillo.

Ecco in parole povere quello che prevede la "manovrina" che verrà varata dal nostro ministro dell'economia Tremonti:
Tremorti sta per suonare le campane a martello. La prossima settimana sarà annunciata la manovrina da 25 miliardi di euro. Un aperitivo. I soldi arriveranno dai tagli alle pensioni e agli stipendi dei dipendenti pubblici. Il Tremorti che falcia i redditi italiani è lo stesso Tremorti che ha stanziato, con fare da smargiasso, 5 miliardi di euro subito e altri in futuro per la Grecia. Quella Grecia che ha tagliato proprio le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici per non fallire. Tremorti è un un dadaista dell'economia, un surrealista dei conti pubblici. Riduce le pensioni italiane per dare un aiuto a chi riduce in miseria i pensionati greci. Un Robin Hood che ruba ai poveri per dare ai poveri. Un gesto incomprensibile alla mente umana.
"Così tra questa/ immensità s'annega il pensier mio:/ e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Cosa potrebbe fare Tremonti al posto di mettere ancora più in difficoltà la povera gente di questo paese?

Per risanare i conti pubblici c'è solo l'imbarazzo della scelta. E' facile come rubare un lecca lecca a Gasparri. Da dove iniziamo? Dalle pensioni, naturalmente!
"Risparmio immediato:
Non costruire le centrali nucleari (intanto funzioneranno fra 10 anni)
Non comprare i cacciabombardieri (non servono a un cazzo)
Ritirare le nostre truppe dai Paesi in guerra.
Eliminare le auto blu.
Liquidare la soc.Il ponte di Messina e non costruirlo(non serve a un cazzo esistono traghetti e FS).
Eliminare gli enti inutili.
Ridurre gli stipendi ai parlamentari del 30% e pensionati parlamentari.
Eliminare i privilegi.
Eliminare le consulenze e i viaggi dei politici con relative amanti.
Applicare l'incompatibilita delle cariche.
Applicare il conflitto di interesse.
Ridurre del 30% gli stipendi dei manager ritornando al tetto massimo.
Abolire i condoni e gli scudi.
Infine bruciare,come Calderina,tutte le leggi infame fatte da questo governo!!!
Piccola manovrina senza toccare la povera gente!" oreste mori, la spezia

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Finalmente cominciamo a parlare di cifre:
- ridurre tutte (tutte) le pensioni a non più di 5mila euro mensili
- ridurre tutti (tutti i tipi) di stipendi a non più di 5mila euro mensili;
- ridurre i compensi di tutti i politici (tutti: parlamento - regioni, incluse quelle a statuto speciale - Provincie autonome, )a non più di 5mila euro mensili, tutto (tutto) compreso;
- dare le pensioni solo ad ex parlamentari poveri (ISEE) e ultrasessantacinquenni, massimo 2.500 euro mensili;
- eliminare il 95% delle 626.760 auto blu;
- eliminare le provincie, spostando dipendenti e Uffici a Comuni e Regioni;
- eliminare tutti (tutti) i compensi ai politici degli enti territoriali lasciando solo rimborsi spese;
- recuperare il sommerso (40% PIL);
- recuperare i traffici illeciti del crimine organizzato (80miliardi di euro all'anno);
- recuperare le imposte sui giochi evase;
- recuperare un giusto compenso sulle concessioni radio-televisive;
- tagliare del 95% tutti i tipi di pubblicità;
- abbassare le imposte sul reddito a non più del 10%.
- recuperare (costringendo il cane a tornare indietro e a mangiarsi il suo vomito) il valore attuale della Lira del 2001 + inflazione approvata per legge negli ultimi 10 anni, su un paniere (molto) allargato (decente) di beni di consumo.
- Io sono parastatale ed a queste condizioni sarei disponibile ad accettare una riduzione del 5% dello stipendio, senza nessun aumento;
Anche perchè, se mettessimo in pratica tutto questo, credo che in poco tempo diventeremmo talmente virtuosi e ricchi da essere noi a poter prestar soldi in giro.
Ssà mai?

adriano tesoro 17.05.10 10:47|

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Io farei così senza toccare gli investimenti su cose che, in ogni caso, rimango ai cittadini:
Eliminare le auto blu.
Eliminare gli enti inutili.
Ridurre gli stipendi ai parlamentari del 30% e pensionati parlamentari.
Eliminare i privilegi.
Eliminare le consulenze e i viaggi dei politici con relative amanti.
Applicare l'incompatibilita delle cariche.
Applicare il conflitto di interesse.
Ridurre del 30% gli stipendi dei manager ritornando al tetto massimo.

Piccola manovrina senza toccare la povera gente e, soprattutto, STRUTTURALE questi soldi non verranno mai più spesi!"

Antonio Di Lorenzo 17.05.10 09:53|

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concordo sulle proposte precedenti, aggiungerei la possibilità per i "normali" cittadini di scaricare l'IVA degli scontrini fiscali e fatture; questo provvedimento, in vigore da anni negli USA, consentirebbe di far emergere il lavoro nero e costringerebbe commercianti, artigiani e liberi professionisti a dichiarare gli effettivi guadagni....

Fabrizio M., Brindisi 17.05.10 09:32|

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fare pagare l'ICI alla chiesa cattolica sugli immobili e le attività fonti di lucro e guadagni esentasse grazie all'inciucio con i governi italiani di recente "fattura" dovrebbe essere la stessa chiesa a chiederlo per non consentire di fare pagare esose tasse alla povera gente, vergogna!!! che ha questa gente in comune con Gesù? non devolvete l'8x000 alla chiesa cattolica, non lo merita!

franca corrao 16.05.10 22:36|


Bene...queste sono diverse idee che hanno avuto diversi cittadini italiani, tutte applicabilissime!
La cosa più importante è che farebbero tutte uscire indenni gli stipendi dei poveri cittadini che si vedono costretti a subire gli inciuci politico-economici di questi anni senza poter fare nulla. O meglio senza voler fare nulla.
Se tutta l'Italia si schierasse contro questi felloni riusciremmo certamente a imporci, senza la violenza!!!
Il popolo è sovrano, non chi abusa del potere che gli viene affidato!
E' ora di alzare la voce e farci rispettare, noi non siamo degli schiavi, non siamo degli alberi di soldi, ma siamo persone, soprattutto siamo cittadini italiani!
 
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