Il mio scopo

Lo scopo di questo blog, che è uno dei tanti che si prefiggono questo fine, è quello di diffondere ed informare i lettori di quello che avviene (e che è avvenuto) nel nostro amato paese, soprattutto nell'ambito politico, e di porre le basi per alcune riflessioni sulla vita dell'italiano medio. Questo blog trae molti spunti dal blog di Beppe Grillo, un uomo che merita molto di più di quello che gli viene dato (discorso che vale per molte altre persone), io cercherò di filtrare le cose più interessanti, anche se sarà veramente difficile, dato che queste sono molte.
Cercherò di pubblicare con regolarità notizie sul nostro bel paese, con la speranza che un giorno si possa essere trattati come cittadini e non come alberi dei soldi.
Vi auguro una buona lettura!

Le mie frasi importanti

"Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato."
"Non può piovere per sempre"
"El pueblo unido jamás será vencido"
"In tempi di menzogna universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario"

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In data 01/07/2010 è stato finalmente attivato il nuovo Forum di Libera Voce. Il Forum è uno strumento indispensabile per avere una più vasta e chiara comunicazione tra di noi, è un forum molto ampio e si può discorrere di una immensa vastità di argomenti a vostra scelta! Qui posso solo scrivere le notizie e voi potete solo scrivere commenti, senza però che sia possibile una effettiva e completa discussione. Quindi vi aspetto calorosamente sul nuovo forum, anche in attesa di preziosi suggerimenti per il suo miglioramento.

giovedì 7 ottobre 2010

Università - la situazione di Padova

In quanto ex-studente di Ingegneria all'Università di Padova e in quanto ancora iscritto al forum di Ingegneria oggi mi è arrivata nella mail questo messaggio, scritto dal Preside della Facoltà.









Cari studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova,

come Preside della Facoltà nella quale vi apprestate a intraprendere o a proseguire il percorso formativo che costituirà la base della vostra futura attività professionale, desidero informarvi sul particolare momento che sta vivendo la nostra Facoltà e, più in generale, l’intera Università italiana.

La Facoltà di Ingegneria di Padova, una delle prime in Italia con oltre 200 anni di storia alle spalle, eroga attualmente 12 Corsi di Laurea Triennale, 17 Corsi di Laurea Magistrale e 1 Corso di laurea quinquennale a ciclo unico.

Gli studenti iscritti sono complessivamente oltre 11000 e il numero di nuovi allievi annualmente in ingresso si aggira attorno a 2500, in costante crescita negli ultimi anni.
L’attrattività del percorso formativo ha varie motivazioni: non ultima, la buona prospettiva di collocazione sul mercato del lavoro, in Italia e all’estero.

Le risorse di docenza sulle quali la Facoltà può contare sono oggi costituite da 116 Professori Ordinari, 122 Professori Associati e 140 Ricercatori (per un totale quindi di 378 unità), i quali hanno consentito alla Facoltà di predisporre un'offerta formativa ampia, qualificata e bene articolata, nonostante le limitazioni nella quantità delle risorse disponibili.

Infatti, una parte significativa delle attività didattiche è stata finora svolta dai docenti come compito aggiuntivo rispetto ai propri doveri istituzionali e il motivo che li ha indotti ad assumersi questi impegni non è certamente la retribuzione ulteriore, visti i compensi esigui e talora assenti.

La situazione è purtroppo molto cambiata negli ultimi mesi, a seguito innanzi tutto delle forti perplessità e riserve espresse dalla Facoltà su alcuni contenuti del DdL 1905 “Norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario“. Tale provvedimento è stato già approvato dal Senato ed è oggi all’esame della Camera.

In particolare, i Ricercatori a tempo indeterminato attualmente in servizio (e non solo loro) hanno manifestato grande preoccupazione per il fatto che l’introduzione della nuova figura di Ricercatore a tempo determinato possa limitare fortemente le loro possibilità di progressione di carriera.

Conseguentemente, 106 Ricercatori della Facoltà, in segno di protesta hanno dichiarato la propria indisponibilità ad assumere la titolarità di insegnamenti, poiché ciò non è previsto dai loro doveri istituzionali.

Un forte sdegno si è poi diffuso tra tutti i docenti anche a causa della recente manovra finanziaria varata dal Parlamento: infatti, nella parte relativa all'Università, i provvedimenti previsti si traducono in una penalizzazione a carattere permanente, molto superiore a quanto accade per altre categorie, con effetti che si ripercuoteranno addirittura sul trattamento di fine rapporto e sul trattamento pensionistico.

Tutto ciò si aggiunge agli altri interventi attuati negli ultimi anni (blocco del turn-over, taglio del Fondo di Finanziamento Ordinario, riduzione dei fondi di ricerca ministeriali, rallentamento delle procedure concorsuali), che comportano uno svilimento del ruolo dell'Università e della figura del docente universitario.

In questa situazione di estremo disagio, circa 90 Professori Ordinari e Associati hanno dichiarato di non voler sostenere compiti didattici aggiuntivi rispetto a quelli istituzionali, già a partire dall’Anno Accademico che è appena iniziato.

Un’ulteriore conseguenza negativa della recente manovra finanziaria e più in generale del clima che si è instaurato nell’Università italiana, è il gran numero di pensionamenti anticipati, che rendono ancor più critico il mantenimento dell’offerta didattica.

Pertanto, la Facoltà di Ingegneria ha con rammarico dovuto prendere atto che, anche a Padova come in molte altre Sedi, i Manifesti degli Studi per l’A.A. 2010/11, a suo tempo approvati in base alla usuale disponibilità dei docenti, risultano non più sostenibili nei termini a suo tempo previsti.

Ponendosi quindi l’obiettivo primario di attivare tutti i Corsi di Laurea, per non venir meno all’impegno assunto da un lato con gli studenti e le loro famiglie, dall’altro con il mondo produttivo che ha sempre accolto con favore i laureati in Ingegneria a Padova, sono stati pianificati una serie di interventi di emergenza, limitati all’offerta formativa del corrente Anno Accademico, basati su:

a) aumento degli studenti presenti in aula, che si è finora mantenuto ai livelli consigliati dalla legge mediante l’erogazione di corsi in parallelo; dovendo ridurre i corsi in parallelo senza penalizzare troppo la qualità della didattica, è possibile che nel prossimo anno alcuni insegnamenti debbano essere erogati in collegamento audio/video.

b) cancellazione di insegnamenti non indispensabili al percorso formativo; tale scelta si è rivelata particolarmente dolorosa perché proprio questi insegnamenti hanno finora costituito un prezioso arricchimento tecnico-scientifico all’offerta didattica della Facoltà, in quanto spesso sono espressione delle attività di ricerca più all’avanguardia svolte presso i Dipartimenti.

Si è invece scelto di non attingere indiscriminatamente a docenti esterni al mondo accademico, ma di mantenere gli standard di qualità didattica da sempre adottati dalla Facoltà.

Bisogna comunque sottolineare che anche gli interventi sopra delineati non sarebbero stati sufficienti a consentire di attivare tutti i Corsi di Laurea: preso però atto della situazione, per senso di responsabilità e spirito di servizio un certo numero di Professori e Ricercatori hanno negli ultimi giorni ritirato la propria indisponibilità a compiti didattici aggiuntivi, pur mantenendo la propria totale adesione alle motivazioni della protesta. A queste scelte va dato il giusto rilievo, perché sono spesso frutto di un intenso travaglio interiore.

In conclusione, l’offerta didattica che la Facoltà riuscirà a garantire nel prossimo anno accademico, se da un lato sarà necessariamente meno ampia rispetto al passato, dall’altro manterrà almeno per ora sostanzialmente inalterato il livello di qualità e di serietà che da sempre l’ha contraddistinta.

Risulta tuttavia evidente che i provvedimenti legislativi recentemente approvati o in corso di approvazione, non solo fanno sì che la Facoltà si trovi oggi ad affrontare una situazione di estrema difficoltà, ma stanno anche portando alla perdita di quella carica di entusiasmo che è la maggiore garanzia di successo per le attività didattiche e di ricerca negli anni a venire.

La Facoltà auspica quindi che vengano introdotti a livello parlamentare opportuni correttivi (come quelli presentati dall’Ateneo ai Parlamentari veneti in un recente incontro) che consentano di non togliere ulteriormente dignità al mondo accademico, prima che la situazione risulti irrimediabilmente compromessa.

All’inizio di questo non facile anno accademico, vi auguro comunque un buon lavoro nelle aule e nei laboratori della Facoltà e colgo l’occasione per salutare cordialmente anche le vostre famiglie, pregandovi di estendere loro questo messaggio.

Pierfrancesco Brunello
(Preside della Facoltà di Ingegneria)




Lascio a voi qualsiasi commento.

martedì 5 ottobre 2010

Reato di banda armata e "Lodo Lega" - un chiarimento.

Negli ultimi giorni è stata divulgata dal Fatto Quotidiano la notizia del'abrogazione del reato di banda armata, che prevedeva varie punizioni a seconda di come veniva impostato.

L'articolo è di Marco Travaglio, che personalmente stimo moltissimo. Tuttavia non era del tutto esatto quello che veniva detto dall'illustre giornalista, ed intavolando una discussione con un mio amico è venuta fuori la seguente conclusione.

Appena cominciati i corsi universitari, è un classico momento di relax post-esami, e di tempo da perdere ce n’è. Così, per tenersi in esercizio, ho cercato di approfondire il caso portato alla luce da Marco Travaglio in questo articolo . Sapendo come il giornalismo italiano soffre di sensazionalismo, e che il Travaglio – se è molto difficile (anche se non sempre impossibile) attaccarlo sulle questioni di fatto – ha una certa zoppia quando tratta delle questioni di diritto, ho cercato di ricostruire l’evoluzione giuridica della vicenda.

Dunque, la banda armata è prevista come reato dal 1930, all’art. 306 cod. pen., il quale stabilisce – in soldoni – che è punito con un certo periodo di reclusione chiunque si metta insieme ad altre persone per svolgere attività contro lo Stato Italiano e il suo ordine costituito e contro l’integrità fisica e morale delle sue più alte cariche.

Nel 1946 però, la neonata Assemblea Costituente dà delega al Governo di emanare un Decreto Legislativo per individuare una norma di chiusura che prevedesse e prevenisse fenomeni, i quali sarebbero potuti sfociare in episodi di squadrismo. Questa norma di chiusura (cioè questa regola che permette di risolvere i casi dubbi di applicazione del reato di banda armata, dando un criterio generale per individuare in tutti i comportamenti quelli rilevanti per la commissione del reato) prevede che vanno punite come bande armate anche le associazioni di carattere militare a scopi politici; perciò, è sufficiente avere una struttura gerarchica, delle uniformi, e la disponibilità di armi per il gruppo per commettere reato, a prescindere dal mettere in atto i comportamenti criminosi e le attività illecite che invece chiedeva il Codice Penale.

Dal 9 ottobre prossimo tuttavia entra in vigore il Codice dell’Ordinamento Militare. E’ un testo unico, cioè un Decreto Legislativo che riassume e fa sintesi di tutte le leggi che regolavano quella materia, rimettendole in ordine. Perciò, dato che non servono più, queste vecchie regole vengono abrogate.

Tra queste leggi però è stato infilato dentro anche il D. Lgs. 43/1948, di cui abbiamo parlato. Viene dunque a mancare la norma di chiusura: sarà perciò necessario che la associazione armata metta in atto dei comportamenti previsti dallo stesso Codice Penale per essere punita, non a prescindere.

Se da un lato, questo non consente di parlare di «depenalizzazione della banda armata», perché rimane punita come reato, sembra invece sufficiente a realizzare il “lodo Lega” di cui parla Travaglio.

Infatti, gli imputati che con questa abrogazione si mira a salvare sono i fondatori della Guardia Nazionale Padana, i quali senz’altro sono una associazione paramilitare legata a ideali politici (quelli della Lega Nord e della secessione in generale), ma il semplice fatto che esista non sarà più sufficiente al giudice per punirli, non finché non avranno realmente attentato all’integrità dello Stato Italiano; cosa che diamo per scontata noi veneti smaliziati, ma che è più difficile da dimostrare in via processuale.

Qui di seguito riporto le 2 leggi di cui si parla:
Articolo 306 Codice Penale
D.Lgs. 14.2.1948 n.43 Pagina 1 - Pagina 2 - Pagina 3

venerdì 1 ottobre 2010

"L'80% dell'acqua del pianeta è contaminata" - Nature lancia l'allarme

Le cifre sono allarmanti: l’80% delle acque dolci del pianeta sono già contaminate o a rischio contaminazione. Da questa minaccia sono toccati circa 3,4 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale. E la situazione rischia di peggiorare nei prossimi anni, a causa dei danni provocati dal cambiamento climatico e dalla costante crescita della popolazione.

L’allarme lo lancia un articolo scientifico pubblicato sulla rivista Nature e firmato da un’equipe di studiosi guidata da Charles Vorosmarty della City University di New York e da Peter McIntyre dell’Università del Wisconsin. Lo studio è importante perché può essere considerato quello che “per la prima volta raccoglie tutta la nostra conoscenza sotto un unico modello globale di sicurezza delle acque e perdita della biodiversità”, secondo Gary Jones, direttore dell’eWater Co-operative Researce Centre di Canberra, in Australia.

Il quadro che emerge dallo studio di Nature è quello di un pianeta in cui le risorse idriche sono sfruttate in modo complessivamente squilibrato. Attualmente l’approvvigionamento dell’acqua, potabile e non, deriva prevalentemente da un lavoro di ingegneria. Dighe, drenaggi e riserve sono il modo in cui l’uomo risolve i problemi della scarsità e dell’inquinamento delle falde. La soluzione tecnologica ha però due controindicazioni. La prima è nei costi, che per tenere la situazione in equilibrio dovrebbero aggirarsi, secondo gli autori dello studio, intorno agli 800 miliardi di dollari annui entro il 2015.

La seconda è che tali costi sono insostenibili per chi non fa parte del “club” delle nazioni industrializzate ricche o emergenti, queste ultime rappresentate dai paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina). Complessivamente non più di un miliardo di persone. Ragion per cui Vorosmarty e MacIntyre suggeriscono di puntare sulla lotta al cambiamento climatico piuttosto che sulla continua manipolazione della natura da parte dell’uomo, che rischia solo di mettere l’ ambiente ulteriormente sotto pressione.

E in Italia, quanto è grave la situazione? C’è rischio anche da noi di stress da sfruttamento idrico, dato il quadro di sprechi, e scarso rispetto dell’equilibrio ambientale? “Il modello di gestione idrica urbana deve essere profondamente rinnovato” risponde Katia Le Donne, dell’ufficio scientifico di Legambiente. L’associazione ha denunciato nel libro bianco sull’emergenza idrica del 2007 e in altri rapporti successivi, la situazione in cui versa il nostro Paese. Al 60% di acqua destinato ad usi agricoli e il 42% di perdita dai tubi colabrodo (con punte del 70% a Cosenza) di una rete di distribuzione che andrebbe completamente rinnovata si aggiunge un costo troppo basso dell’acqua (52 centesimi al metro cubo, la metà della media europea) che induce inevitabilmente allo spreco.

“Da oltre un decennio, sostiene Le Donne, ad occhi esperti di tutto il mondo, risulta sempre più chiaro che il modello di gestione delle acque nelle nostre città – basato sul ciclo: prelievo distribuzione, utilizzo, fognatura, depuratore, e re-immissione finale – non è sostenibile, perché comporta un uso eccessivo di risorse idriche di altissima qualità. Perché, ad esempio, per scaricare un WC si fa uso acqua potabile? Tutto questo genera uno spreco enorme senza ridurre l’inquinamento.

Ma lo studio Nature non rischia di essere la solita scusa degli ambientalisti per non fare nulla? “Non direi, continua Katia. La sfida della gestione della risorse idriche non si riduce alla semplice e demagogica questione: lasciamo tutta scorrere così come natura crea…questo modello anche sarebbe tanto insostenibile per quanto improponibile alle società di oggi. Al contrario chi si occupa di Ambientalismo Scientifico propone un nuovo approccio uno addirittura più complicato di quello che ci hanno proposto e imposto finora e che è altrettanto insostenibile come il primo. La via d’uscita, invece, è quella di superare l’approccio per cui prima si sommano le richieste idriche (industriali, agricole, civili) e poi si cerca disperatamente di soddisfarle”. Un buon consiglio per il pianeta a cui certo l’Italia non sfugge.

tratto da ilfattoquotidiano.it

The Bordello State - By James Walston - tradotto in italiano

Premessa: Il seguente articolo serve per far capire cosa ne pensino dell'Italia e di Berlusconi all'estero. E' tratto dal Foreign Policy, che è una delle più importanti riviste trattanti temi politici, economici e similari. E' una rivista seguitissima da tutte le elite politiche ed economiche. In sintesi è una rivista piuttosto importante a livello mondiale.

Lo Stato Bordello
Il declino dell'Italia sotto il premier Silvio Berlusconi.
Di JAMES WALSTON, da FOREIGN POLICY | 14 SETTEMBRE 2010













Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!


Citare Dante, lo ammetto, è l'ultima risorsa di un briccone, o quantomeno di uno scriba indolente. Ma questa citazione dal Purgatorio* è troppo appropriata per non usarla. Ahi serva Italia è anche il titolo di un libro di Paolo Sylos Labini, pubblicato postumo nel 2006; Sylos Labini non è stato solo uno dei più illustri economisti italiani, ma anche un uomo di assoluta integrità che si è sistematicamente e molto apertamente rifiutato di venire a patti col Potere (anche quello con la “p” minuscola). Il suo ultimo lavoro descriveva, analizzava e criticava l'Italia di 5 anni fa. “Perchè siamo caduti così in basso?” chiedeva. “Esorto i miei concittadini ad un inflessibile esame critico della nostra coscienza civica se vogliamo risollevarci dall'abisso.” Il suo appello era più o meno la difesa, da parte di un economista, dell'economia di mercato e delle sue regole, che difendono la comunità dal potere politico ed economico privo di limitazioni. I massicci conflitti di interesse di Silvio Berlusconi, miliardario e primo ministro, hanno fatto di queste regole una beffa.

L'Italia di oggi è stata squassata anche da altre tempeste interne, e ovviamente da quelle economiche internazionali; da allora, le residenze del primo ministro sono diventate bordelli – e non solo metaforicamente. Soprattutto, la nave dello stato è sul punto di trovarsi senza timone. Allora non sono io l'unico in Italia a citare Dante in questi giorni.

Fin dalla fine di luglio non c'è stata una chiara leadership, ma nelle ultime due settimane la mancanza di direzione è diventata parossistica. Per la maggior parte di Agosto Berlusconi ha minacciato di anticipare le elezioni per costringere Gianfranco Fini – l'alleato ribelle che in luglio ha rotto con il primo ministro e ha formato un proprio partito – e i suoi sostenitori all'obbedienza. Poi, quando i sondaggi hanno mostrato che gli unici veri vincitori in una votazione anticipata sarebbero stati Umberto Bossi e la Lega Nord – e, peggio ancora, che c'era una buona probabilità che Berlusconi non ottenesse la maggioranza in senato – ha fatto marcia indietro. Negli ultimi giorni, i suoi interventi pubblici parlano ancora di “altri tre anni per portare a termine le Grandi Riforme.” L'obiettivo immediato è far approvare una mozione a supporto di un piano a cinque punti riguardante l'economia, il sud, il federalismo fiscale, la giustizia, e la sicurezza. Il problema più controverso è la giustizia, che per Berlusconi significa concedersi l'immunità nei processi (“per poter continuare le attività di governo,” secondo lui). La decentralizzazione dei poteri economici è fondamentale per la Lega Nord, ma altri nel centro-destra temono che le regioni più povere della nazione perderanno il supporto dello stato.

Berlusconi si vanta continuamente che la politica estera da lui personalmente gestita sia l'invidia dell'Europa, ma in realtà è controproducente tanto quanto la sua politica interna. La settimana scorsa ha approfittato della propria presenza al Global Policy Forum organizzato dal Cremlino a Yaroslav, in Russia, per lanciare una frecciata a Fini (senza farne il nome), dicendo che qualcuno aveva creato delle “aziendine politiche” in Italia; poi si è lamentato per l'ennesima volta dei “giudici comunisti” che impediscono di governare a lui e ai suoi alleati; e infine, a coronare il suo affettuoso benvenuto al dittatore della Libia Muammar Gheddafi di due settimane fa, è arrivata la notevole affermazione che i suoi ospiti, il primo ministro Vladimir Putin e il presidente Dmitry Medvedev, siano un “un dono di Dio per la democrazia” (peccato che The Economist l'avesse già battuto sul tempo con un cartone animato che mostra quanto Putin realmente ama la democrazia e la stampa). Persino più imbarazzante è stata la notizia che una delle lance donate dall'Italia alla guardia costiera libica ha mitragliato una nave da pesca italiana.

Nel frattempo, le disgrazie di Berlusconi in patria si moltiplicano. Il direttore del suo Il Giornale, Vittorio Feltri, questa settimana ha criticato il primo ministro per la sua indecisione e leadership inefficace. Peggio ancora, il suo livello di gradimento personale è al 37% (4,9% in meno rispetto a giugno), e quello del suo Popolo delle Libertà è al di sotto del 30% (rispetto al 33,2% di giugno e al 37,4% delle elezioni del 2008), secondo un sondaggio dei primi di settembre. Alla fine del mese, quando la Camera dei Deputati discuterà e voterà sul piano a cinque punti, sapremo se la proposta degli “altri 3 anni” ha qualche speranza. Intanto, sembra che il primo ministro si stia dando allo shopping, nella speranza di trovare degli indipendenti per riempire il vuoto lasciato da chi è passato a Fini – gliene servono 19 per avere una maggioranza solida.

Se c'è qualcuno che può riuscire in quest'impresa, è Berlusconi. Considerate le sue risorse finanziarie e mediatiche, assieme ad altre forme di clientelismo politico, c'è ben poco che non possa offrire. È un esperto nel convincere i parlamentari a passare dalla sua parte, come dimostrano alcune recenti rivelazioni circa la cosiddetta P3. (La P3 è una presunta setta segreta i cui membri agivano tre anni fa tentando di promuovere gli interessi pubblici e privati di Berlusconi con mezzi poco leciti). Una delle accuse sostiene che alla fine del 2007, durante un altro periodo di compravendita politica, la P3 ha cominciato a distribuire denaro e favori nel tentativo di provocare la caduta del governo di sinistra di Romano Prodi, la cui coalizione puntualmente si è sfaldata nel gennaio 2008.) Ma le rivelazioni delle sue mosse per costringere Prodi alle dimissioni sono di per sé una prova dei cambiamenti occorsi da allora nella politica italiana. A differenza di altre occasioni simili, in cui i politici incriminati si dimostravano molto silenziosi, sembra che la maggior parte degli accusati stia cantando come se fosse alla Scala – il che fa pensare a dei ratti in fuga da una nave che affonda.

È un peccato che Berlusconi sia così preoccupato della propria sopravvivenza, perchè il suo paese è in un mare di guai. Il relativo declino dell'Italia è cominciato quasi 20 anni fa, quando si è visto chiaramente che l'economia non era in grado di affrontare le nuove sfide della globalizzazione, eppure ogni anno i grafici della produzione calano rispetto all'Europa, e naturalmente alla Cina e alle altre economie emergenti. La settimana scorsa l'OCSE – il think tank dei paesi sviluppati – ha calcolato che il PIL della nazione scenderà dello 0,3% nel terzo trimestre (facendo dell'Italia l'unico paese del G7 con indice di crescita negativo) e risalirà di un misero 0,1% nel quarto trimestre. Il World Economic Forum ritiene che una vera ripresa non sia ancora cominciata e colloca l'Italia al 48° posto sulla graduatoria della competitività globale, al di sotto della Lituania e sopra al Montenegro. La disoccupazione giovanile ha raggiunto il 29,2% questo maggio, il 4,7% in più rispetto a maggio dell'anno scorso. Il ministro per lo sviluppo economico di Berlusconi ha dato le dimissioni quattro mesi fa e non è ancora stato sostituito. E con l'inizio dell'anno scolastico gli insegnanti si stanno mettendo sul sentiero di guerra per i tagli al bilancio, proprio come la polizia. Ci sono problemi in abbondanza da affrontare, ma l'Italia è una nave sanza nocchiero.

E così, l'Italia è di nuovo serva, come diceva Dante 700 anni fa? Ed è ancora un bordello invece che donna di province? Il nuovo libro di un ricercatore dell'università di Princeton sostiene decisamente l'ipotesi del bordello. In La libertà dei servi, Maurizio Viroli scrive che l'Italia ha avuto successo “nell'esperimento politico di trasformare, senza violenza, una repubblica democratica in una corte con al centro un signore feudale circondato da una pletora di cortigiani, ammirati e invidiati da una moltitudine di gente dallo spirito servile.”

Nel Rigoletto di Verdi il protagonista maledice i cortigiani con la sua meravigliosa aria “Cortigiani, vil razza dannata!”, ma oggi sono i cortigiani a reggere le briglie. Perfino Fedele Confalonieri, probabilmente il miglior amico e socio di Berlusconi, nel 2004 lo ha descritto come “un despota illuminato … un Ceausescu buono, ma decisamente anomalo come politico democratico.” Sei anni dopo, con un sistema elettorale modificato che rende tutti i parlamentari indebitati nei suoi confronti e un nuovo, più grande partito sotto il suo totale controllo, la citazione è ancora più appropriata.

La scorsa settimana, una deputata di centro-destra nel gruppo di Fini ha accusato alcune delle sue colleghe parlamentari di essersi prostituite per entrare in parlamento. Ha ritirato immediatamente la frase (anche se un deputato del partito di Berlusconi ha detto che non ci vedeva niente di sconveniente), ma in ogni caso Veronica Lario, la seconda moglie di Berlusconi, e il think tank di Fini, FareFuturo, avevano espresso la stessa ipotesi in aprile dello scorso anno. Il vero problema, comunque, non è che alcune donne siano entrate in parlamento passando per una camera da letto; è che uomini e donne, giornalisti e professionisti, hanno rinunciato alle loro menti e ai loro principi, più che ai propri corpi.

C'è una buona ragione se qui si cita spesso Dante.


* La versione originale di questo articolo riportava la citazione iniziale come se fosse presa dall'Inferno di Dante.


Traduzione di Bruno Levorato

giovedì 16 settembre 2010

Geotermico? Si Grazie!

Fino ad ora il geotermico si basava sullo sfruttamento di zone naturali di acqua calda o vapore vicino la superficie terrestre. Queste condizioni non sono molto frequenti e finora sono locate soprattutto in zone vulcaniche (come l’ Islanda). Ad oggi la geotermia da energia a circa 52 milioni di persone. Ma una compagnia australiana sta per cambiare tutto questo. Utilizzando infatti un metodo chiamato Engineered Geothermal System (EGS), saranno in grado di sfruttare, con lo stesso principio, energia geotermica che si trova più o meno in tutto il mondo ma a profondità di circa 5 km dalla superficie. Questa energia e’ pulita e praticamente inesauribile, si calcola che solo negli USA, ad una profondità dai 3-10KM ci sia energia sufficiente per 140.000 volte la necessità di quel continente! IL vantaggio di questa energia e’ che non solo e’ pulita e rinnovabile, ma e’ anche molto più stabile dell’energia solare o eolica, che devono fare i conti con le variazioni del clima e delle stagioni. In questo ambito la nazione più avanzata appare l’Australia, che si calcola abbia progetti nei prossimi 10 anni per circa 2,7 miliardi di $. Ma ci sono anche molti progetti in Gran Bretagna, Francia e Germania. Chiaramente scavare a quelle profondità non e’ uno scherzo, e per ora l’energia estratta sarà più costosa rispetto a quella prodotta con sistemi più convenzionali. Ma questo non ha fermato molti investitori e governi, che chiaramente vedono in questa energia un potente mix per il loro futuro. La cosa più interessante e’ che la tecnologia per scavare a quelle profondità e’ la stessa usata per scavare pozzi di petrolio, quindi si ritiene che saranno le stesse compagnie petrolifere che, con lo scarseggiare del greggio e le restrizioni ambientali, si attiveranno per sfruttare questa nuova fonte energetica.

Articolo estratto da “the Economist”

tradotto per il MoVimento Veneto da Giorgio Burlini


Tratto da beppegrillo.it

Trivellazioni petrolifere in Veneto ed Emilia Romagna: la risposta del Movimento 5 Stelle

Quest'estate, con il favore del periodo di vacanza, una corporation californiana, AleAnna Resources LLC, ha presentato due progetti di "ricerca", denominati "Saline" e "Tre Ponti", per scoprire se nel Polesine e nella Bassa Padovana ci sia l'oro nero.

Perchè tra virgolette il termine "ricerca"?
Semplicemente perchè questa corporation sa già benissimo che in queste zone sono presenti delle piccole quantità di petrolio e metano! Infatti negli anni '50 e '60 in questi luoghi già erano presenti le attività di estrazione.

Se in queste zone sono presenti l'oro nero e il metano, perchè e da chi è stata fermata l'attività di estrazione?
Queste zone, con l'attività estrattiva, in pochi anni sono sprofondate in media di 2 metri, con picchi di 4 metri, provocando ben 35 inondazioni in pochi anni. Dopo ciò il governo ha fermato tutto.
L'abbasstamento del territorio si è sentito anche fuori dalla zona interessata, colpendo, ad esempio, Venezia.
Le conseguenze di quelle estrazioni si sentono ancora oggi!

Cosa ci guadagnamo noi, cosa ci guadagnano loro?
Noi:
- DANNI AMBIENTALI
- SUBSIDENZA (ABBASSAMENTO DEL TERRENO)
- INQUINAMENTO DI ACQUA, SUOLO E ARIA
- DANNI ALLA SALUTE (MALATTIE CRONICHE E TUMORI)
- DANNI ALL’AGRICOLTURA E AL TURISMO

Insomma, ci guadagnamo danni incredibili, oltre ad un misero 4-7% di tasse sull'estratto (in tutti i paesi del mondo, anche del terzo mondo, le tasse sul petrolio vanno dal 30% all'80%), un prezzo assolutamente troppo basso per quello che ne pagherà il territorio.
Prezzo che rimarrebbe comunque troppo basso anche se le tasse fossero del 100%! Vale la pena distruggere un territorio, e quindi le sue economie e le sue popolazioni, per qualche spicciolo?

Da evidenziare anche il fatto che i tecnici poi saranno tutti della compagnia, quindi praticamente nessun nuovo posto di lavoro!

Loro:
Tralasciando la tassazione a loro favore sopracitata, guadagnano pure i primi 800 barili al giorno esentasse, che poi ovviamente porteranno nei loro paesi per pagare ancora meno.

Sfrutteranno il nostro suolo per tutto il tempo che sarà loro necessario, poi quando finirà tutto se ne andranno lasciandoci i danni.

Non saranno costretti a divulgare ogni 3 mesi (come sarebbero obbligati a fare nel loro stato) un messaggio che avvisa che l'estrazione di petrolio aumenta l'incidenza dei tumori e può provocare malattie di vario tipo.

Una cosa da aggiungere è che le risorse estratte qui da noi sono pure di bassa qualità, ciò significa che dovranno agire chimicamente su di esse, rilasciando sostanze nocive nell'atmosfera a tutto andare. Saremo condannati ad avere un futuro di malattie e degrado.

Come fermare tutto ciò?
E' necessario presentare delle osservazioni per i 2 progetti per fermare tutto ciò, dato che in base alla Convenzione di Aarhus, la regione è tenuta a tener conto del volere dei propri cittadini.
Il termine ultimo per presentare le osservazioni è per il progetto "Tre Ponti" il 20 settembre, mentre per il progetto "Saline" è il 4 ottobre.
Il Movimento 5 Stelle ha organizzato e sta organizzando dei banchetti per la raccolta firme.
Personalmente ho notizie solo per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle di Padova:
- Sabato 18 settembre, banchetto a Padova, Galleria in via Umberto I, mattina e forse pomeriggio
- Martedì 21 settembre, banchetto nel mercato di Cartura, mattina
- Mercoledì 29 settembre, banchetto nel mercato di Abano Terme, mattina
- Sabato 2 ottobre, banchetto presso Aliper di Abano Terme, tutta la giornata
In aggiornamento...

Quelle che andrete a firmare sono delle semplici lettere, spedite senza contrassegno politico, quindi se vi sta a cuore la questione e siete di altri partiti o siete parte di apparati come quelli di polizia e non volete o non potete essere "etichettati", potete firmare lo stesso grazie alla neutralità della lettera.

Qualora non possiate prendere parte all'iniziativa dei banchetti potete seguire le istruzioni di questo post del Movimento 5 Stelle di Rovigo (la provincia che sarà più colpita da questi progetti) per inviare autonomamente le lettere di osservazione.

Qui potrete vedere la montagna di comuni direttamente coinvolti.

Qui invece potrete leggere un interessante articolo sull'argomento delle trivellazioni.

Inoltre il 27 settembre alle ore 21, a Rovigo presso la Sala della Gran Guardia, in piazza Vittorio Emanuele, si terrà un convegno con la partecipazione del fisico italiano Maria Rita D’Orsogna, docente presso il Dipartimento di Matematica della California State University e membro dell’Associazione Americana di Fisica.

Italiani, stranieri in casa propria

Domenica 12 settembre, Piero Ricca insieme a Marco Gavagnin, consigliere comunale di Venezia del Movimento 5 Stelle, e accompagnati da altre persone, hanno provato a girare per Venezia, con il tricolore in mano. In quel momento c'era pure un comizio della Lega, e per la cronaca stava parlando Bossi.
Risultato? Insulti contro chi porta il tricolore, e un'intera squadra di poliziotti che ferma dei liberi cittadini che portano la bandiera italiana in mano, con l'accusa di essere provocatori.

CHI PORTA IL TRICOLORE IN ITALIA E' UN PROVOCATORE.

Ma non basta questa figuraccia ai poliziotti, infatti dopo aver allontanato i "provocatori" hanno pure chiesto i documenti, ma solo dei "provocatori", invece tutti i leghisti attorno, che hanno anche tentato di usare la violenza contro gli "italiani", non hanno subito nessun tipo di identificazione. Dopodichè le forze dell'ordine se ne sono andate, non identificandosi. E' una cosa assurda! Un agente di polizia, ma soprattutto il comandante della squadra di polizia, che ti chiede i documenti ha il dovere di identificarsi!



P.S. E' brutto dover vedere degli agenti di polizia che ti fermano perchè sei troppo italiano, e posso capire il motivo per cui l'hanno fatto, ma una situazione del genere sta diventando intollerabile, non si può permettere che il tricolore sia offeso, nè si può permettere che un partito politico tra l'altro di maggioranza, inciti all'odio tra gli italiani e all'odio per la propria patria e i propri simboli. E a prescindere dal fatto che le minoranze (che ormai sono maggioranze) vanno tutelate, bisogna iniziare a punire severamente chi incita all'odio della patria.

(Umberto Bossi, condannato in via definitiva nel 2007 ad un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, per vilipendio alla bandiera, e ci governa)

mercoledì 15 settembre 2010

La nuova scuola di Adro e il "Sole delle Alpi"

Da poco tempo è stato inaugurato il nuovo polo scolastico di Adro, per l'appunto uno dei due comuni che escluse dalla mensa scolastica alcuni bambini.
Una scuola innovativa, costata 7 milioni di euro, pagati interamente dal comune (e da privati), senza alcun aiuto statale, e costruita in un solo anno, ricorda il sindaco Oscar Lancini.

Dove sta la particolarità di questa scuola, e soprattutto perchè se ne parla molto?
La risposta è semplice. L'intera struttura è "griffata" Lega Nord! Posacenere, tappeti, cestini, cartelli, banchi, tetto e perfino i Crocefissi, sono marchiati con il simbolo della Lega Nord.
Come se non bastasse la scuola è dedicata a Gianfranco Miglio, l'ideologo della Lega Nord.
Infine, in pieno stile leghista, all'inaugurazione non era presente il tricolore italiano, ma solo il gonfalone del comune.
Insomma, si può dire che questa è la prima scuola leghista a tutti gli effetti.


Il sindaco si è difeso sostenendo che il simbolo che viene ripreso infinite volte nella struttura è il Sole delle Alpi, simbolo storico del paese.
Ma questa storia è poco credibile, e qualora fosse credibile è stata una scelta poco azzeccata, dato che guardacaso il Sole delle Alpi è proprio il simbolo della Lega, di cui il sindaco fa parte.
E tanto per non smentirsi mai il primo cittadino riesce perfino a fare dichiarazioni di questo livello: “A tavola si siede soltanto chi paga”; “Verrà servito menu padano e chi non vuole mangiare carne di maiale se ne può stare a casa”; “I crocifissi li abbiamo avvitati alle pareti così nessuno potrà magari nasconderli dietro la cartina geografica”.

Un'altra volta ci vanno di mezzo i bambini, con l'aggravante che questa scelta rende pure politicizzata la scuola, che in realtà dovrebbe essere uno dei simboli della neutralità per eccellenza!

Inoltre che dire del fatto che questa scuola potrebbe essere usata come sede di voto per le elezioni? Ora, la gente sicuramente ha le sue opinioni, e quindi non sarà un simbolo a cambiarne l'idea, ma per chi invece un'idea precisa non ce l'ha quali saranno le conseguenze?

Una scelta degna di una dittatura!

Sabato 18 Settembre, in Piazza Costantino Ruggeri, è stato organizzato un evento di protesta contro la politicizzazione della scuola. Qui il link dell'evento pubblicizzato in Facebook.

Posto un video di Youtube de "La Zanzara" riguardante l'argomento:

sabato 14 agosto 2010

Spiagge pulite in tutta Europa, tranne che in Italia!

Se avete in programma di trascorrere le vostre vacanze estive prendendo la tintarella in spiaggia e facendo tuffi in un mare rinfrescante e pulito, non scegliete l’Italia. O almeno è questo che viene detto dall’Europa. Il Paese con più spiagge al mondo è anche quello con il maggior numero siti di balneazione costiera vietata a causa di qualità inadeguata dell’acqua rispetto a qualsiasi altra nazione europea.

In generale, che si tratti di acqua di mare, fiume o lago, in Europa la pulizia e la qualità continuano a migliorare, tranne che nel nostro Paese, come affermano gli osservatori dell’UE in una relazione pubblicata recentemente. Secondo l’ultimo Rapporto sulla qualità della balneazione della Commissione europea,

il 96% delle spiagge costiere dell’UE ha soddisfatto gli standard minimi [come hanno fatto] il 90% delle spiagge vicino a fiumi e laghi.

Questo segna un notevole miglioramento negli ultimi due decenni, soprattutto per le acque interne, dato che solo il 52% delle spiagge soddisfacevano gli standard nel 1990. Dal punto di vista del mare, le spiagge di Cipro, Francia, Grecia e Portogallo sono classificate come le più pulite tra le zone a maggior attrazione turistica. Il rapporto poi aggiunge:


Tuttavia, circa il 2% delle zone costiere di balneazione doveva essere bandito nel 2009 e la maggior parte di queste si trovano in uno Stato membro, l’Italia. Inoltre, solo il 46,4% dei siti di balneazione interni italiani hanno soddisfatto i livelli minimi di qualità dell’UE lo scorso anno, in calo del 19,4% dal 2008. I risultati hanno spinto il commissario all’ambiente dell’Unione europea ad ammettere che non sarebbe andato in vacanza in quel Paese.

Per un tuffo nei fiumi e nei laghi, Finlandia, Francia, Germania e Svezia sono le migliori località europee. Certo è che dopo aver sbandierato l’aumento della qualità delle nostre coste che hanno ottenuto il record di bandiere blu, una valutazione così negativa non farà altro che tagliare le gambe al buon nome dell’Italia.

Tratto da ecologiae.com

ORA IL MARE E' PIU' PULITO...MA GRAZIE A UN DECRETO LEGGE

ESCAMOTAGE L’Italia si è adeguata a norme comunitarie, valide però soprattutto per le acque fredde del Nord Europa. E così le spiagge chiuse adesso riaprono

CI RISIAMO. L’anno scorso parlammo di come i laghi lombardi fossero diventati improvvisamente puliti, grazie al ritocco al rialzo degli indici tollerabili di inquinamento.
Quest’estate è toccato ai mari che, secondo la denuncia di Legambiente, sono stati ripuliti per decreto. L’associazione svela infatti come decine di tratti di costa fino a marzo giudicati troppo sporchi per ospitare bagnanti, sono stati invece riaperti grazie all’adozione di una direttiva europea, la 7 del 2006, che rende i controlli di balneabilità meno stringenti. Mentre prima, in Italia, i controlli avvenivano ogni quindici giorni e ogni due chilometri di costa, ora basta un prelievo al mese e ogni
qualche decina di chilometri.
Se prima si controllavano dodici parametri biologici e chimico-fisici, ora ne bastano due: la presenza sopra certi limiti di Escherichia coli e di enterococchi. «Queste norme europee» dice Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente «sono state pensate per i mari del nord, dove la stagione balneare è breve, l’acqua fredda e con più ricambio. Nel Mediterraneo la situazione è molto diversa».
Ed ecco perché l’Italia, applicando la legge del 1982, ha sempre previsto controlli più severi, diventando il membro Ue dalle acque più sicure. Con le nuove norme, invece, già ventisette spiagge calabresi sulle 33 chiuse nel 2009 sono state riaperte. Lo stesso per 14 campane, compresa una al centro di Napoli (piazza Nazario Sauro) e alcune alla foce del Sarno. Delle altre regioni non si sa: non hanno risposto alle richieste di Legambiente. «Oltretutto l’Italia rischia pesanti sanzioni per la mancanza di depuratori in 178 centri urbani» aggiunge Ciafani «Li reclamavano gli operatori turistici. Ma adesso chi lo farà?»


Tratto da controlacrisi.org

martedì 10 agosto 2010

19 Luglio 2010, Piero Ricca e altre persone bloccate dalla polizia

Il fatto è ormai vecchio di un mese, ma non se ne è parlato abbastanza. Anzi, praticamente non se ne è parlato affatto!

Breve riassunto: Piero Ricca e altre persone, dopo aver concluso la loro manifestazione in memoria di Paolo Borsellino, sapendo che nel Duomo di Milano si sarebbe svolta una serata in onore del premier, Silvio Berlusconi, che di li a poco avrebbe ricevuto il premio Grande Milano, come "statista di rara capacità", "amato da tanti italiani perchè uomo tra la gente e con la gente". Il premio ovviamente viene conferito da un "dipendente" del premier, dato che Milano è guidata dal presidente Guido Podestà del Pdl, un altro premio bufala insomma, tanto per fare la quotidiana disinformazione.Dicevo...sapendo che nel Duomo di Milano si sarebbe svolta una serata in onore del premier, Piero Ricca e altre persone hanno deciso liberamente di andare a dare una sbirciatina alle celebrità della serata, eventualmente ponendo qualche domanda (ovviamente scomoda per chi è colpevole).
Le celebrità in questione sono il premier, appunto, e Don Luigi Verzè.

Insomma, mentre il gruppetto si avvicinava al Duomo, probabilmente qualcuno ha riconosciuto Piero Ricca, e sempre probabilmente, attraverso un giro di telefonate si è deciso di bloccarli e ad un certo punto addirittura di contenerli con un abbondante gruppo di poliziotti in tenuta antisommossa.
Sostanzialmente sono "accusati" di creare problemi di sicurezza e di manifestazione non autorizzata.
Il regime, in questa bella serata di premiazione, non vuole far sentire le voci degli oppositori, non quelli politici, ma quelli reali, quelli che contano, i cittadini!!! Attenta contro la libertà dei cittadini e sostanzialmente attenta anche alla stabilità dell'ordine pubblico.
Calpesta la Costituzione ed abusa degli organi di polizia, sottraendoli e pure mettendoli contro il loro dovere, vigilare e mantenere l'ordine pubblico.
Per gli interessi personali viene calpestata la sicurezza dei cittadini.
La "quarantena" di Piero Ricca e delle altre persone finisce solo a mezzanotte, dopo la fine della serata di premiazione del premier.

Siamo alla fine della democrazia, e dobbiamo trovare una cura...

Questi i video che rendono noto cosa è successo in quella serata. Un immagine, lo sappiamo bene ormai, vale molto più di una parola.



Provocazione - La Nuova Costituzione - Principi Fondamentali

Costituzione della Seconda Repubblica Italiana

Principi Fondamentali

Art. 1
L'Italia è una Seconda Repubblica lobbistica, fondata sul conflitto d'interessi.

La sovranità appartiere ai potenti, che la esercitano nelle forme e nei limiti della loro volontà.

Art. 2
La Seconda Repubblica riconosce e garantisce gli interessi inviolabili dei potenti, sia come singoli, sia nelle formazioni criminali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei favori inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3
Nessun cittadino ha pari dignità sociale e nessuno è eguale davanti alla legge, con discriminazioni sul sesso, sulla razza, sulla lingua, sulla religione, sulle opinioni politiche, sulle condizioni personali e sociali.

E' compito della Seconda Repubblica costruire i necessari ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti gli schiavi all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4
La Seconda Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto alla schiavitù e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, quaunque siano le proprie possibilità e le proprie scelte, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale della Casta.

Art. 5
La Seconda Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le supremazie locali; attua nei servizi che dipendono dalla Casta il più ampio accentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze delle supremazie e dell'accentramento.

Art. 6
La Seconda Repubblica perseguita con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art. 7
La Casta e la Chiesa cattolica sono, in questo ordinamento, cooperanti e sovrane.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8
La confessione cattolica è maggiormente uguale e libera davanti alla legge, rispetto alle altre confessioni religiose.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, fintanto che verseranno nelle casse della Casta un adeguato compenso e obbediranno incondizionatamente alle sue direttive.

I loro rapporti con la Casta sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9
La Seconda Repubblica promuove l'arretratezza della cultura e della ricerca scientifica e tecnica.

Distrugge il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione in favore della cementificazione e dell'abuso edilizio.

Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano finge di conformarsi alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali, solo in caso di adeguata compensazione economica o di un adeguato favoritismo.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, potrebbe avere diritto d'asilo nel territorio della Seconda Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalle leggi ad personam.

E' ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici che vadano in conflitto con gli interessi della Casta.

Art. 11
L'Italia appoggia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri gli interessi della Casta e multinazionali; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12
La bandiera della Seconda Repubblica è il tricolore italiota: verde, bianco e azzzurro, a tre bande verticali di eguali dimensioni, con la faccia del leader al centro.

Il colore rosso è considerato fuori legge, pena la persecuzione per ostentato comunismo.

venerdì 6 agosto 2010

In memoria dei martiri della mafia

Che la memoria di tutte le persone uccise e perseguitate dalla mafia viva per sempre

giovedì 5 agosto 2010

PDL e Lega, siamo alla frutta?

Dopo aver confermato che il sodalizio PDL-Lega è forte e duraturo, le sorti delle prossime elezioni, quando che siano, sembravano già decise, con il Carroccio che probabilmente avrebbe trainato i buoi, portando molti voti buoni per il "presidentissimo". La sinistra e l'ormai consolidato Terzo Polo avrebbero dovuto arrendersi ancora una volta.
Ma ora sorge un problema per il "presidentissimo", un grosso problema...
Il Senatur sembra essere indeciso, ha dato chiari segnali che forse il Carroccio si staccherà dai buoi, troppo stanchi per correre ancora. Infatti Bossi dice: "la Lega alle elezioni con il PDL? Vedremo...noi prendiamo i voti sul programma".
Tuttavia le dichiarazioni di Bossi sono contraddittorie, poichè in un altro momento dichiara: "così non si andrà avanti, si va ad elezioni, che si vincono, perchè PdL e Lega insieme spazzano via tutti”.
Infine, scorrendo bene tra le dichiarazioni ne troviamo una interessante: "se sta con noi, Berlusconi vince", ciò fa presagire che il conto per Berlusconi sarà salatissimo qualora dovesse andare alle elezioni insieme alla Lega. Dovrà fornire pesanti garanzie sulle riforme volute da Bossi, altrimenti potrebbe ritrovarsi di nuovo in minoranza dall'interno del partito.
Questa volta tutto dipenderà dalla Lega, dal destino delle prossime elezioni alla stabilità del prossimo governo.
Per Berlusconi ora si fa veramente dura.

Assenteismo 2.0, l'evoluzione del virus

Vi propongo un interessante articolo riguardante l'assenteismo nelle pubbliche amministrazioni. Quello che doveva sistemare Brunetta. Se ne è parlato tanto bene dell'operato contro l'assenteismo, ma ora sembra che il virus si sia abituato alla medicina, e riprende a fare i danni che faceva nel pre-cura.
Ovviamente nessuno se ne interessa e la notizia l'ho trovata su internet.

La “Cura Brunetta” si è sciolta come neve al sole. Nonostante l’estate, i dipendenti pubblici hanno continuato ad ammalarsi come se fuori ci fossero 5 gradi sotto zero, e le assenze dal lavoro sono cresciute del 10,7% rispetto ad un anno fa. Il «più dieci» davanti alla voce sui giorni di malattia, infatti, si accompagna al 13,6% di aumento delle assenze prolungate, cioè quelle superiori ai dieci giorni. Le assenze crescono in quasi tutti i settori della pubblica amministrazione. Ci sono le epidemie di ‘nasi chiusi’ e ‘febbre alta’ tra i dipendenti delle Aziende Ospedaliere, con aumenti del 19,8% di assenze brevi e del 25,3% di quelle superiori ai dieci giorni, e dei funzionari dell'Agenzia del Demanio, che hanno passato il 32,2% in più del loro tempo a casa. Le assenze prolungate sono cresciute anche nei Ministeri, nelle Agenzie Fiscali e nella Presidenza del Consiglio: tutte insieme sono aumentate del 21,7%. Sono stati più spesso a casa anche i funzionari degli Enti previdenziali: 6,3% di ore in più per chi lavora all'Inps e all'Inail. Ma ci sono anche i virtuosi. Gli stacanovisti del fancazzismo: quelli che non si ammalano mai, neanche per sbaglio, quelli che stanno meglio in ufficio che a casa, lontano da mogli, figli e suocere petulanti più del capoufficio: giornale, internet, caffè, sigaretta, aria condizionata, telefono, qualche ora di straordinario in più da fottere ai colleghi che stanno in ferie e collega che in estate non solo si scopre di più, ma che diventa anche un po’ più... ‘disponibile’! Insomma una vera pacchia! Forse il ministro della DISfunzione Pubblica, azzittito in questi ultimi mesi dalle lotte intestine al partito dell'Amore, farebbe meglio a chiuderli i Ministeri nel periodo estivo, proprio come fanno le scuole! Ci farebbe senz’altro più bella figura e il risparmio per l'erario sarebbe garantito!

Tratto da LiberalVox

Chi è veramente Roberto Formigoni?

Roberto Formigoni, l'ineleggibile presidente della regione Lombardia...

Già questo dovrebbe bastare per descrivere il personaggio, ma dirò di più.

In meno di un mese si sono successi 3 grossi "eventi" che hanno certamente profondamente segnato la vita e il futuro di Roberto Formigoni, smascherandolo per quello che veramente è.
Un signore della politica, signore per modo di dire...

Basteranno i tre eventi per farvi capire chi ci sta governando (anche se è noto da tempo chi ci sta governando).

Primo evento: Roberto Formigoni viene coinvolto nelle indagini sulla P3, ha avuto contatti con gente come Arcangelo Martino, l'obbiettivo era la riammissione della sua lista inizialmente esclusa dalle elezioni regionali dello scorso marzo, salvata alla fine grazie al decreto salva liste varato prontamente da questo governo della vergogna.

Uno stralcio di una loro conversazione:
MARTINO Sì.
FORMIGONI Sono molto contento di averti visto oggi.

MARTINO Bene.
FORMIGONI Faremo grandi passeggiate, per le passeggiate tutto ok.
MARTINO Benissimo, com’è andata, tutto bene allora?
FORMIGONI Bene, bene anche oggi abbiam fatto una grande passeggiata, bene positivo, positivo, belle cose.
MARTINO molto bene io…
FORMIGONI: C’è l’impegno a continuare a camminare e a passeggiare, c’è l’impegno a continuare a camminare a passeggiare che adesso arriva la primavera e quindi l’impegno c’è perché bisogna tutti un po’ dimagrire.
MARTINO Anch’io lunedì penso di fare la passeggiata.


Non vi sembra un linguaggio da criminale? A me si...anche perchè se fosse un dialogo normalissimo (come sostiene Formigoni) saremmo alla mercè di un rimbambito totale!

Secondo evento: La regione Lombardia dovrà pagare entro dicembre 2010 (nel caso in cui non risolvesse il problema) una multa di 440 milioni di euro (soldi pubblici) alla Comunità Europea. Il problema? A Pioltello, ex area Sisas, sono rimasti, dopo il fallimento del polo chimico nel 2001, 290.000 tonnellate (DUECENTONOVANTAMILA) di rifiuti tossici, 50.000 di nerofumo, idrocarburi contaminati con mercurio. Tutto ciò è mantenuto precariamente in superficie da un sistema di pompe che se si rompesse, farebbe inquinare le falde acquifere avvelenando mezza Lombardia! La causa di tutto ciò? L'abbandono dell'opera di bonifica da parte di Giuseppe Grossi, a causa dei suoi problemi giudiziari. L'imprenditore Grossi, che tanto per la cronaca è amico di Formigoni, si era aggiudicato l'appalto per due delle tre discariche. E sempre per la cronaca Grossi è lo stesso imprenditore coinvolto nel casino tossico dell'area di Santa Giulia.
Formigoni ha taciuto fino alla fine sul conto del suo amico, insabbiando appunto anche gli ultimi guai giudiziari. Oltre all'accusa di ricicliaggio, Grossi recentemente è indagato pure per traffico di rifiuti tossici e discarica abusiva.
Begli amici e bel comportamento da parte di Formigoni!

Terzo e più recente evento: Dopo la recente deposizione di 1.400.000 firme per il referendum dell'acqua pubblica, Formigoni ha deciso di far votare, nel silenzio delle vacanze, una delibera per la TOTALE PRIVATIZZAZIONE dell'acqua in Lombardia. Ditemi voi se non suona come un altro tentativo di favorire qualche amico o qualche multinazionale come sempre!
Tanto per la cronaca, a Parigi il 1° gennaio 2010 l'acqua è ritornata pubblica, il sindaco Bertrand Delanoe non ha rinnovato i contratti con le multinazionali Veolia e Suez. Si stima un risparmio di 30 milioni di euro per i parigini!

Questi tre eventi cambieranno sicuramente la storia di Formigoni, e lo metteranno finalmente sotto la luce che si merita, quella del carcere!
Siamo stanchi di comportamenti lobbistici della politica! Siete eletti per fare il volere del popolo, non per farvi i vostri interessi! Se avete ancora un briciolo di umanità dentro di voi dimettetevi e non fatevi più vedere!

Il MoVimento 5 Stelle scenderà in campo, parola di Grillo!

(Sono ancora affetto dal morbo del ritardo, dopo la mia lunga assenza)

Con il "comunicato politico numero trentaquattro" Beppe Grillo fa sapere e risapere dal suo blog molte cose.
Prima fra tutte che: "Andare ora alle elezioni è pura follia, chi le vuole non ha chiaro tre cose: la prima è che il Paese è in pre default e non può permettersi un periodo di stallo elettorale di sei mesi senza saltare per aria, la seconda è che l'attuale legge elettorale è una presa per il culo del cittadino (su cui tutti i partiti si guardano bene di intervenire): non consente il voto diretto al candidato e i parlamentari sarebbero eletti ancora una volta dai capi partito a loro totale discrezione, la terza è che Berlusconi vincerebbe di nuovo grazie al controllo totale delle televisioni e all'evanescenza dell'opposizione del Pdmenoelle."

L'unica cosa possibile per evitare il tracollo, dice Grillo, è un governo tecnico, che mantenga in ordine, per quanto possibile, i conti e il debito pubblico alle stelle, che cambi la legge elettorale e tolga gli illegittimi "rimborsi" elettorali, e soprattutto che crei finalmente una legge sul conflitto di interessi, in modo che gente come Berlusconi & Co. non possano partecipare all'attività politica.

Come seconda cosa ribadisce che: "il MoVimento 5 Stelle esiste, ha raccolto mezzo milione di voti in 5 Regioni autofinanziandosi: 0,8 centesimi a voto il costo delle regionali. Il MoVimento 5 Stelle ha rifiutato 1.700.000 euro di finanziamento ai partiti (gabellati per rimborsi elettorali) mentre i partiti incassano UN MILIARDO DI EURO."

Infine, la cosa più importante, fa sapere che: "Il MoVimento 5 Stelle si presenterà alle elezioni politiche, che siano ora o nel 2013, e alle elezioni comunali del 2011 che riguardano molti capoluoghi di provincia come Milano, Torino, Bologna e Genova. La scelta dei candidati sarà fatta on line attraverso il portale dagli iscritti."

Finalmente in Italia si potrà votare per un partito che si dedica ai cittadini e non ai suoi interessi.
Ogni cittadino di destra, sinistra e centro che voti il MoVimento o meno sarà rappresentato da delle persone serie, competenti e rispettose della Costituzione e del ruolo che gli è stato affidato.

mercoledì 4 agosto 2010

Magistratura politicizzata

'O i giudici decidono nel senso che sostengo io o faccio una dichiarazione a reti unificate per dire che la magistratura è molto peggio della mafia' Berlusconi
Si sente sempre parlare di magistratura politicizzata, ma cos'è la magistratura politicizzata?

La magistratura politicizzata è un fenomeno tipicamente di destra per due motivi.

1) La "destra" con l'entrata in politica di Silvio Berlusconi e quindi con l'entrata in gioco dello strapotere mediatico dell'industriale, ha lentamente fatto entrare nelle case di gran parte degli italiani molti luoghi comuni, molti "slogan", molte "filastrocche" che hanno influenzato velocemente la popolazione italiana destrosa, che prima apparteneva alla DC ma non solo. Uno di questi "detti", particolarmente noto e sfruttato in questo periodo è il detto "magistratura politicizzata".
Secondo Berlusconi la magistratura è di sinistra (le cosiddette "toghe rosse"), poichè, sempre secondo lui, viene perseguitato da anni da questa "casta di magistrati" comunisti (1).
Forse c'è un particolare che sfugge al nostro attuale premier, chi commette un reato è perseguibile dalla legge italiana, chi commette molti reati, è perseguibile molte volte dalla legge italiana. Se non vuole più essere "perseguitato" la smetta di commettere reati (2).
La magistratura quindi, grazie al massiccio bombardamento mediatico che subisce la popolazione italiana da parte delle imprese dirette ed indirette di Berlusconi (giornali ed editori vari, Mediaset, Rai), è diventata nell'immaginario destroso una macchina comunista di persecuzione da abbattere il prima possibile.
Ovviamente tutte le persone dotate di un briciolo di cervello non indottrinato (anche gente di destra sia chiaro) sanno benissimo che la magistratura è una macchina efficente e non spietata, che deve fare il suo lavoro, ossia fermare i criminali.

2) Dagli ultimi risvolti si nota che effettivamente esiste una magistratura "politicizzata", ma non è come ci è stato insegnato quella "comunista" del berlusconiano d.o.c., che invece è la parte indipendente della magistratura (la parte più consistente), la parte che giudica seguendo la (pessima) legge italiana, senza essere influenzata da nessuno, commettendo talvolta degli errori umani di giudizio come capita in rari casi in tutto il mondo. La magistratura politicizzata si rivela invece quella comandata dagli amici berlusconiani, vecchi amici della P2 e nuovi amici della P3. Questi magistrati destrosi (più che destrosi, sarebbe meglio dire corrotti, ma dato che P2 e P3 di cui fanno parte sono un fenomeno di destra, tanto vale definirli così), sono riusciti ad influenzare o quasi svariate decisioni a diversi livelli, da decisioni del CSM (3)(Consiglio Superiore della Magistratura), a decisioni della Corte Costituzionale, fino a decisioni in qualche processo.

Ecco dimostrato che la magistratura politicizzata esiste e non è di sinistra.

C'è comunque da fare una precisazione, la magistratura politicizzata esiste anche a sinistra ovviamente. E' il caso recentissimo del CSM, in cui 1/3 dei magistrati che dovranno farne parte sono scelti dai parlamentari. Questi magistrati sono denominati magistrati "laici" in quanto non dovrebbero avere alcun rapporto con la politica, ma dovrebbero essere solamente scelti su basi di elevatura morale e bravura.
I magistrati laici da scegliere sono 8, 5 dalla maggioranza e 3 dall'opposizione, e come detto sopra dovrebbero essere indipendenti dai partiti. Tuttavia in questi ultimi anni si stanno scegliendo continuamente persone che sono interne al partito, che spesso sono parlamentari in carica. In questo modo la politica entra anche nella magistratura, che dovrebbe essere indipendente.

Rimane comunque il fatto che la magistratura politicizzata è di destra, e solo una piccola parte di sinistra, che peraltro non mi risulta che abbia fatto danni.

Il resto dei giudici che fanno cavolate intenzionalmente sono semplicemente dei corrotti, che si venderebbero a chiunque, non importa da che parte siano. Ma per fortuna sono una piccolissima parte.

(1) Dopo un'attenta analisi (in realtà nemmeno troppo approfondita) del personaggio Berlusconi, si arriva velocemente a capire che, con il termine "comunista" ci si riferisce a colui che fa opposizione al suo volere, chiunqe non esegua senza se e senza ma il suo volere è tacciato di comunismo. In realtà sappiamo benissimo che i comunisti sono una netta minoranza della popolazione italiana. Tra l'altro Berlusconi usa l'accezione "comunista" richiamando la sfortunata decadenza della dittatura stalinista, non considerando quindi il fenomeno del comunismo nella giusta e completa accezione. Anche il termine "comunista" è uno dei tanti "slogan" dell'imprenditore, ormai entrato nel vocabolario base del berlusconiano comune, con cui ci si riferisce ad una persona che non è della stessa sua idea, come spiegato poco sopra.

(2) Se Berlusconi non fosse entrato in politica probabilmente ora non sarebbe più tanto perseguitato e nemmeno eccessivamente ricco, poichè:
- sarebbe in prigione da un bel pò di tempo, infatti in tutti i suoi processi post '94 (compresi quelli attuali) c'è il suo zampino nella legge italiana, con le leggi ad personam e ad castam, fatte ad hoc per i processi suoi e dei suoi amici. Queste leggi hanno rovinato il sistema giuridico italiano.
- non avrebbe quell'impero mediatico che ha ora, in conseguenza della diversa fine che avbrebbero avuto i suoi processi, alcuni dei quali riguardavano e riguardano per l'appunto le sue proprietà e aziende.

(3) Per fare un esempio delle decisioni che hanno coinvolto il CSM o la Corte Costituzionale o dei processi giuridici, si possono citare:
- il piazzamento riuscuto ad opera del CSM di un certo Alfonso Marra come presidente della Corte di Appello di Milano, e altri piazzamenti simili di altre figure "amiche" dei piduisti-pitreisti.
- il tentativo (fortunatamente fallito) di influenzare la Corte Costituzionale sulla decisione riguardante la costituzionalità del Lodo Alfano
- Un giudice che come pretore si occupò dell’Affare Mondadori, favorendo sfacciatamente il Cavaliere, è quella Maria Rosaria Grossi, che è stata sospesa dalla direzione del Tribunale Fallimentare di Milano con l’accusa di concussione e istigazione alla corruzione. Questo giudice assegnò anche i terreni di un fallimento sardo alla società che fa a capo a Berlusconi e che potè quindi annetterne la proprietà confinante con villa Certosa. Lo stesso giudice nel 2005 pilotò la cessione della fallita Radio 105 alla Mondadori. E i giudici si stanno chiedendo come ha potuto comprare gli otto immobili in centro a Milano comparsi misteriosamente tra le sue proprietà.

Berlusconi espelle il traditore, ma non viene tradito

Ormai sappiamo benissimo che Berlusconi, con uno sfogo di potere ha deciso di liberarsi della palla al piede Fini e dei suoi seguaci, in tutto 33.

E' nato quindi il nuovo gruppo di "Futuro e libertà" (quello di Fini per intendersi).
L'ago della bilancia ora dipende tutto da questi 33 politici, ma avranno il coraggio di mettersi contro al "padrone"?

A quanto pare NO.

Oggi, alle ore 17 (proprio mentre scrivo) si sta consumando la prima possibilità di far cadere questo governo vergognoso, si sta consumando la prima votazione che potrebbe dare inizio al cambiare le sorti di una quasi dittatura.
Questa opportunità è la sfiducia al sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, a causa dell'inchiesta che lo coinvolgeva.

E cosa sta facendo questo gruppo che potrebbe far pendere l'ago della bilancia?
Si astiene!
Ma peggio ancora, si astiene, dopo essersi assicurato che pure un partito come l'UDC e altri partiti minori si astengano dal voto.
La posizione del PdL, che poteva essere in minoranza, viene ora avvantaggiata con tutte queste astensioni, circa 80 astensioni, e si troverebbe (ammesso che siano tutti presenti) in maggioranza di almeno 70 voti.
Comportamento inammissibile per chi dovrebbe garantire la legalità, dopo essersi posto il problema della "questione morale".

In Parlamento, ha parlato Di Pietro, che come al solito, e con chiarezza da magistrato, ha portato le "prove" per cui Caliendo (e di conseguenza pure il Governo) dovrebbe dimettersi. Ha riportato infatti i comportamenti per cui è indagato, sottolineando che a prescindere dal suo essere indagato, questi comportamenti sono deplorevoli per un sottosegretario alla Giustizia; ha quindi parlato della P2 e della collegata P3, sottolineando come gli scopi della prima siano ben evidenti nei fatti attuali della seconda (in cui, ricordo,Caliendo sembra essere implicato).

La situazione in ordine cronologico:
- il PRI ha annunciato che non parteciperà al voto, astensione.
- "Noi Sud" ha annuncuiato che voterà contro la sfiducia.
- l'API ha annunciato che si asterrà dal voto (dicono: "Oggi si apre una nuova stagione politica. Qualcosa da oggi cambierà e sarebbe stolto fare finta di niente"). Come potrete vedere la frase non ha alcun senso logico con l'azione che hanno deciso di intraprendere; chi capisce un politico quando parla è un fenomeno!
- IDV (giustamente) ha annunciato che voterà a favore della sfiducia aggiungendo: "assumersi le proprie responsabilità non vuol dire astenersi: sulla questione morale non ci si può astenere, o si sta da una parte o dall'altra".
- "Futuro e Libertà" ha annunciato che si asterrà dal voto.
- UDC ha annunciato (come da accordo) che si asterrà dal voto.
- Lega Nord ha annunciato che voterà contro la sfiducia, durante il discorso della Lega si è creato un pò di confusione in aula come sempre...
Inoltre il leghista incaricato del discorso ha detto: "il solo governo legittimo è quello votato dalla popolazione". Mi sento in dovere di dissentire, in quanto anche nella Costituzione è scritto che è possibile destituire il governo qualora si riveli inadatto a governare. Tra l'altro giusto lo scorso governo di sinistra è decaduto anticipatamente, quindi seguendo e sfruttando il ragionamento della Lega l'attuale governo è illegittimo, in quanto il precedente governo era stato votato dal popolo per governare fino al 2011. I loschi figuri non capiranno mai, ma chi ha un briciolo di cervello di queste cose si accorge e non se ne dimentica.
- PD ha annunciato che voterà a favore della sfiducia, nel suo discorso Franceschini ha portato come prove della liceità della sfiducia, gli atteggiamenti di alcuni ministri di alcuni governi conservatori di paesi normali; per un nonnulla questi ministri (di Inghilterra, Francia, Svezia, Israele) si sono dimessi, ma in Italia ciò non accade. Non siamo uno stato normale, siamo uno stato sub-normale, un'anomalia di questo mondo.
- PdL beh, non credo ci sia altro da dire. Cicchitto si esibisce in una plateale inversione della realtà. Caliendo non stava facendo niente di male, stava solamente facendosi i fatti suoi. Le sue "chiacchierate" con Carboni (ex-membro P2), i suoi discorsi alla luce del sole, le pressioni ricevute e fatte sono assolutamente impunibili, non ha fatto nulla di male. "Caliendo è una persona onesta". Io direi, onesto con i disonesti.
- L'entrata in aula di Silvio Berlusconi, viene "salutata" con urla (amichevoli) e applausi da parte della sua maggioranza. Da questi comportamenti sembra evidente che Berlusconi è effettivamente un ducetto.

Votazioni finali: 299 NO - 75 ASTENUTI - 229 SI

Caliendo non viene sfiduciato. Il governo, come prevedibile non cade.

Milano e la 'ndrangheta fantasma

Sempre per recuperare il tempo perso, parlerò di una cosa vecchietta.

"Milano, una città pulita, da sempre e per sempre." Questo era il messaggio che si passava fino a poco tempo fa alla regione Lombardia, e più in generale all'Italia intera.

Ovviamente niente fu più falso di questo messaggio di sicurezza.
La disinformazione che si fa da ormai 20 anni, da parte delle "comunità" del Berlusconi ha raggiunto livelli stratosferici. E a volte ci si arriva a chiedere se ci sono o ci fanno questi politici.

Com'è possibile pensare che in una regione come la Lombardia, dove di soldi ne girano a palate, non ci possa essere un'infiltrazione della criminalità organizzata?
E' veramente arduo credere una cosa del genere, e invece, con gli infiniti scandali di questa estiva politica, sembra che i politici Lombardi cadano dal pero.
La Moratti, Formigoni, e compagnia bella hanno negato fino all'ultimo l'esistenza della mafia, della 'ndrangheta e delle altre associazioni criminali, al nord, e soprattutto nella loro regione.

Il pero cade il giorno 13 luglio, 304 arresti tra le fila della 'ndrangheta.
E continua a cadere tutt'ora, con continui nuovi risvolti tra sanità, edilizia, ambiente e soprattutto politica.

Siamo di fronte ad una bugia colossale, che pezzo per pezzo viene smembrata dai magistrati e dalle forze dell'ordine.
Ogni giorno di più i politici attuali vacillano, si fregano da soli: scandali mafiosi, P3, corruzione, festini. Non possono più nascondersi con delle falsità, non gli crede più nessuno.

Ecco alcune immagini interessanti riguardanti le zone della criminalità organizzata lombarda:
Immagine 1
Immagine 2
Immagine 3
 
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