Un fatto che mi urta i nervi
Si tratta del fatto che Alfano, ministro della giustizia, manda a Milano i suoi ispettori, perché un magistrato milanese di nome Pietro Forno, capo del pool anti molestie, sta facendo indagini sulla pedofilia, naturalmente, anche sui casi di pedofilia verificatisi in ambito ecclesiale.
Il ministro Alfano, presumo su comando del capo, ritiene che questo magistrato abbia commesso un abuso, indagando sui preti pedofili, perciò lo sottopone ad indagine.
Ma dove sta l’abuso?
Forse che la pedofilia dei preti è meno esecrabile e schifosa di quella dei laici?
Forse l’indagine del magistrato milanese potrebbe compromettere i morbosi intrecci tra questo governo ed il Vaticano?
Secondo Alfano, un magistrato può fare un’indagine solo dopo il nullaosta governativo. Sostanzialmente sta inventando il modo di fare giustizia, secondo il verbo berlusconiano, prima che Berlusconi stesso abbia dato il via alla grande, grandissima, extra, super riforma della giustizia.
Il magistrato, inquisito da Alfano, ha solo detto che la Chiesa non ha mai segnalato un abuso sessuale sui minori, ma le denunce sono arrivate, solo dai famigliari delle vittime e che la lista dei preti pedofili è lunga.
La colpa del magistrato Pietro Forno, sta in questa dichiarazione, perché, secondo Alfano questo magistrato ha violato i doveri di correttezza, di equilibrio e di riserbo.
Quindi, se per anni ed anni, la pedofilia dei preti è stata tenuta nascosta, pena la scomunica vaticana, ora anche le indagini civili, secondo l’illuminato pensiero del super ministro Alfano, debbono essere sepolte dall’omertà.
Guai a parlarne, si rischia la scomunica statale.
Un'altro passo verso il fondo del baratro...si, verso il fondo, il bordo ormai l'abbiamo superato da un pezzo e continuiamo a scendere sempre più in basso...riusciremo mai a toccare il fondo?
giovedì 8 aprile 2010
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